Esistono una serie di indicatori che consentono di accorgersi se il proprio figlio commette o subisce atti di bullismo.
Come accorgersi se il proprio figlio commette o subisce bullismo:
Gli indicatori che permettono ai genitori di capire se il figlio commette atti di bullismo sono: avere una disponibilità economica superiore a quella che consentono i genitori, tornarsi con oggetti, giochi non suoi, possedere coltelli, l’essere oppositivi ed insolenti nei confronti di insegnanti e genitori, compiere in età precoce atti antisociali (uso di bevande alcoliche o stupefacenti, furti, atti vandalici).
Come accorgersi se il proprio figlio subisce bullismo
Le vittime, diversamente dai bulli, spesso mostrano una mancanza di assertività nelle relazioni, con conseguente difficoltà nell’espressione di sé stessi senza essere passivi o aggressivi.
I bambini presi di mira spesso si vergognano o hanno paura di dire la verità sulle prepotenze subite.
I segnali che possono permettere di individuare il problema sono:
- Disturbi psicosomatici (mal di testa, mal di pancia, enuresi notturna, incubi, sintomi che spesso scompaiono con le vacanze).
- Insicurezza e paura, mostrare resistenza, ansia o rifiuto di andare a scuola (es. fingendosi malato).
- Non voler raccontare ciò che accade in ambito scolastico e manifestare odio verso quest’ultimo.
- Tensione, irritabilità e infelicità al ritorno da scuola.
- Difficoltà di concentrazione nei compiti.
- Raccontare di non avere amici.
- Presentarsi a casa con lividi o graffi, vestiti sgualciti, materiale scolastico rotto o rovinato.
- Riferire di aver perso oggetti personali o soldi, chiedere o sottrarre denaro a casa.
Intervenire tempestivamente ai primi segnali
Questi segnali possono permettere di richiamare l’attenzione delle figure genitoriali e degli insegnanti, e nel caso in cui fossero presenti è importantissimo chiedere aiuto in modo da intervenire tempestivamente con un percorso personalizzato volto a risolvere il disagio del minore e a sostenerne la famiglia.